Kai, sabbia paglia e argilla, dimensioni ambientali, 2011

Una scultura in sabbia, un bambino che, giocando a nascondino, conta appoggiato contro un piedistallo del giardino della Villa. Un'immagine apparentemente cristallizzata nel tempo, ma che in realtà ne subisce gli effetti fino al suo inevitabile disintegrarsi tornando a essere completamente assimilata dall'ambiente circostante. Un paradosso temporale in cui l'unica certezza per l'osservatore è l’essere "qui e ora", un tentativo di afferrare il presente, trampolino di infinite suggestioni e riflessioni.